La digitalizzazione del patrimonio culturale

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Le tecnologie digitali e internet hanno trasformato la comunicazione, la condivisione e lo scambio, influenzando le percezioni individuali e i bisogni collettivi, e contribuendo alla creazione di nuovi valori e funzioni per il patrimonio culturale.

Il digitale non è solo un’alternativa temporanea, ma un’opportunità per costruire un ecosistema culturale più accessibile, capace di coinvolgere pubblici diversi e lontani, e di rafforzare il legame tra persone e beni culturali.

Per raggiungere questi obiettivi è fondamentale adottare una strategia integrata tra cultura, management e tecnologia, promuovendo l’innovazione dei processi interni ed esterni. Serve una linea d’azione condivisa, che valorizzi quanto già fatto e favorisca nuove progettualità, evitando che l’innovazione resti un’azione isolata e temporanea.

In questa direzione, il Ministero della Cultura ha avviato il Piano Nazionale di Digitalizzazione del Patrimonio Culturale (PND), la visione strategica con cui il Ministero della Cultura, in accordo con le Regioni, intende guidare la trasformazione digitale, coinvolgendo musei, archivi, biblioteche, soprintendenze e altri istituti pubblici che gestiscono e valorizzano il patrimonio culturale.

Pur non essendo un documento prescrittivo, il PND offre un riferimento utile per istituzioni e professionisti, pubblici e privati, che condividono i suoi principi. La trasformazione digitale, infatti, non può essere imposta, ma deve adattarsi alle esigenze, risorse e maturità digitale di ciascun ente.

Il Piano si articola in tre sezioni interconnesse:

  • Visione, che delinea obiettivi a lungo termine e opportunità di cambiamento;
  • Strategia, che identifica i fattori chiave e le azioni del Ministero per creare un contesto favorevole;
  • Linee guida, strumenti pratici per la pianificazione e realizzazione delle attività di digitalizzazione.

Il documento, redatto nell’ambito di tavoli tecnici che hanno coinvolto più di 24 istituti del Ministero della cultura in rappresentanza di tutte le diverse realtà disciplinari e territoriali, è stato posto in consultazione pubblica attraverso il portale ParteciPa, la piattaforma del Governo italiano dedicata ai processi di consultazione e partecipazione pubblica.

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